Corso Intelligenza Artificiale per e-commerce Arezzo
L’Intelligenza Artificiale nell’e-commerce è una lente da cui osservare questo fenomeno. Il commercio elettronico infatti, un settore che in Italia impiega 400 mila persone, sta introducendo in questi mesi l’uso non più solo come una tecnologia appannaggio delle grandi piattaforme, ma a disposizione di qualunque organizzazione sia grazie a tool come ChatGPT sia grazie all’integrazione di tali funzionalità in applicativi di uso quotidiano nell’e-commerce, da Canva ai software per la gestione dei negozi online.
L’Intelligenza Artificiale nell’e-commerce presenta in particolare cambiamenti sia per gli operatori del settore che per i consumatori stessi.
Intelligenza Artificiale nei siti e-commerce
Nei confronti dei consumatori ad esempio, innovazioni nella user experience offerta in fase di navigazione, scelta e acquisto online quali la ricerca visuale, il virtual try-on, la ricerca vocale, più granulari e personalizzate raccomandazioni di prodotto ed infine chatbot di affiancamento e assistenza più efficaci non sono più funzionalità presenti solo nell’ambito dei siti più importanti, ma hanno iniziato un percorso di progressivo ampliamento presso operatori di medie dimensioni.
La ricerca visuale – di cui si possono vedere esempi in Amazon StyleSnap e nella app di Asos – consente ai consumatori di cercare prodotti utilizzando foto e immagini invece che formulare ricerche testuali, semplificando la ricerca e migliorando la precisione dei risultati benché rappresenti un’ulteriore modalità con la quale l’e-commerce può esercitare pressione sul punto vendita fisico attraverso la pratica dello “showrooming”.
Il virtual try-on, al momento presente solo per tipologie di prodotto standardizzate come il make-up e gli occhiali, sta vivendo nuove possibilità grazie all’integrazione in Google Shopping: anche se attualmente il servizio è disponibile solo negli Stati Uniti dove Google ha potuto mappare un numero molto ampio di referenze, il servizio consente di provare in modo realistico abiti e calzature prima dell’acquisto, a vantaggio degli utenti e dei merchant che decidono di avvalersi di tale servizio.
Tag associati alle schede-prodotto più numerosi e precisi possono essere oggi generati con facilità da ChatGPT migliorando in tal modo la granularità con la quale le raccomandazioni di prodotto possono fornire suggerimenti più efficaci così da accrescere il tasso di conversione della visita ad un negozio online. L’acquisizione da parte di Pinterest di The Yes, un sito e-commerce che personalizza le offerte sulla base delle preferenze espresse dalla navigazione e dalle segnalazioni degli amici, lascia intendere che la personalizzazione sarà la cifra delle user experience future dei portali di commercio elettronico.
In arrivo chatbot basate su tecnologia OpenAI
Tale componente di servizio avrà poi una dimensione conversazionale grazie alle chatbot: se attualmente sono strumenti che non hanno ancora conquistato il grande pubblico, l’arricchimento dei contenuti e il modello linguistico resi disponibili da ChatGPT e dai tool equivalenti lasciano presagire che più veloce e intuitivo sarà il processo di valutazione delle opportunità e di acquisto. Carrefour in Francia è uno dei primi e-commerce che hanno introdotto una chatbot basata sulla tecnologia di OpenAI.
Se l’assistenza poi potrà non solo recepire comandi vocali, ma anche affiancare istruzioni e indicazioni a voce, lo vedremo man mano che si ridurranno i costi dei sintetizzatori come Shyntesia.io.