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Perchè iniziare a vendere online?

Negli ultimi 5 anni, mentre i canali di vendita tradizionali fanno registrare cali di fatturato, il commercio elettronico al contrario registra un costante e continuo incremento di fatturato proveniente dalle vendite online.

Per tale motivo tutte le imprese piccole, medie e grandi italiane dovrebbero considerare seriamente l’e-commerce per svariati e significativi motivi:

  • inserirsi nel mercato globale al fine di aumentare il proprio mercato di riferimento: vendere solo in Italia è sicuramente più limitante che vendere in tutta Europa;
  • incrementare le vendite e il fatturato: il numero dei clienti sarà su scala nazionale, se non mondiale;
  • movimentare il magazzino: si pensi, per esempio, a quei vestiti rimasti in magazzino poichè appartenenti alla collezione della stagione passata o a quei prodotti di nicchia che sono in magazzino da diversi anni e che rappresentano solo un costo per l’azienda: con Internet potrebbero essere venduti e non sottocosto;
  • eliminare le barriere: sia geografiche (data la visibilità nazionale, se non mondiale) sia di tempo (le vendite posso essere concluse anche durante le ore notturne, senza la presenza del venditore all’atto della transazione, tutti i giorni dell’anno);
  • differenziarsi dalla concorrenza: l’e-commerce può rappresentare un’arma vincente nei confronti della concorrenza, rafforzando il brand, fidelizzando i clienti e migliorando le politiche di prezzo;
  • accorciare la filiera: il mercato si sta evolvendo e la filiera produttiva si sta sempre più accorciando. Gli agenti, i rappresentanti e tutte le figure intermediarie stanno venendo meno a causa della “disintermediazione”. Si pensi alle strutture ricettive, che vendono direttamente online senza più l’ausilio delle agenzie di viaggi, con notevoli risparmi economici e riduzioni di prezzo per i clienti finali;
  • presentare e pubblicizzare offerte e promozioni su vasta scala;
  • pianificare attività di marketing precise e personalizzate su tutti i clienti: con Internet e i software giusti è possibile offrire promozioni “su misura”. Si pensi alle newsletter di Amazon che propongono i libri più interessanti per ciascun cliente dopo aver incrociato le proprie preferenze con quelle di altri utenti dai gusti simili;
  • offrire o vendere prodotti digitali di approfondimento: si pensi agli e-book o, più in generale, alle guide elettroniche, ai manuali d’uso degli apparecchi elettronici;
  • aumentare il valore dello scontrino medio: su Internet si acquista di più rispetto a un negozio tradizionale. Lucio Carli, titolare dell’Olio Carli, ha confermato questa tendenza in un’intervista a Radio Monterosa;
  • creare nuove opportunità di business: il Web è costituito da nicchie di utenti esigenti; i prodotti che nel limitato mercato di quartiere risultano invedibili o poco richiesti, su Internet trovano clienti interessati;
  • supportare e integrare il business tradizionale con le nuove tecnologie, sempre più facili, diffuse e interconnesse: si pensi al crescente uso degli smartphone e alle App che permettono l’ordinazione e l’acquisto di prodotti e servizi in mobilità;
  • creare, mantenere e sviluppare relazioni d’affari online: dalla semplice ordinazione dal fornitore alla vendita internazionale su siti tipo Alibaba.com;
  • semplificare e migliorare i processi di vendita: molte aziende continuano a ricevere ordini via fax: tale documentazione deve essere controllata, importata nei sistemi informativi aziendali e gestita; con un sistema di e-commerce tutte queste operazioni sarebbero esenti da errori di trasmissione e completamente sincronizzate;
  • presentare la gamma completa di prodotti e servizi offerti: online possono essere caricati tutti i prodotti che l’azienda è potenzialmente in grado di offrire ai propri clienti;
  • offrire informazioni complete e aggiornate sui propri prodotti: si pensi alle schede tecniche, ai manuali d’uso consultabili anche prima dell’acquisto, ai video o alle dimostrazioni d’uso;
  • raccogliere e pubblicare recensioni oggettive e non di parte fornite dalla comunità web sui prodotti/servizi venduti: sebbene tale aspetto potrebbe essere visto dai più come un’arma a doppio taglio, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha costruito il proprio business online sulla convinzione vincente di aiutare in qualsiasi modo le persone a prendere decisioni di acquisto, lasciando pubbliche anche le recensioni negative sui libri;
  • consolidare e rafforzare l’immagine aziendale;
  • offrire un servizio clienti pre e post-vendita in tempo reale e a costi ridotti: l’uso dei social media come servizio di customer service è sicuramente più economico per un’azienda rispetto al classico mezzo telefonico per il call center;
  • personalizzare i prodotti: con Internet gli utenti possono personalizzare i propri prodotti prima di ordinarli; si pensi, per esempio, a Vistaprint.it, che fornisce materiali promozionali e prodotti legati alla stampa completamente personalizzabili tramite un configuratore online semplice e intuitivo;
  • ridurre i costi di un’attività offline: avere un magazzino fisico è sicuramente più costoso che esporre virtualmente della merce e acquistarla solo a seguito di un ordine; stessa cosa se si pensa ai costi di avviamento di un locale (autorizzazioni, affitto, ristrutturazione, utenze, dipendenti ecc.) rispetto a quelli di uno store online;
  • ridurre i costi di promozione e comunicazione: avviare una campagna di web marketing è sicuramente più conveniente in termini di costi, visibilità e numero di persone raggiunte;
  • sperimentare nuovi prodotti e nuovi mercati: Internet permette di tracciare ogni singola azione compiuta da un utente; pertanto è possibile ottenere preziosi dati di marketing specifici su ciascun singolo prodotto ed effettuare test di gradimento;
  • incassare subito il denaro con pagamenti in tempo reale;
  • ottimizzare i canali di promozione: con la web analytics, ovverossia l’analisi dei dati raccolti via web, è possibile determinare con precisione quali sono i canali di promozione più redditizi (motori di ricerca, pubblicità online, social network ecc.) al fine di ottimizzare i costi e gli investimenti;
  • migliorare i prodotti/servizi offerti o favorirne la creazione di nuovi: i clienti, definiti prosumer (“consumatori attivi”), possono suggerire miglioramenti all’azienda e favorire la nascita di nuovi prodotti migliori.

Nonostante tutti questi aspetti positivi, solo il 29% delle aziende italiane dichiara di possedere e utilizzare un negozio elettronico, secondo una ricerca condotta da Business International nel 2012 e presentata all’E-Commerce Power.

 

 

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